
L’attesa di Samhain
Comprendere il velo che si assottiglia e l’importanza del raccoglimento prima del Sabba
Prima del buio pieno, arriva il silenzio denso.
È il tempo sospeso tra il raccolto e l’ombra, tra la vita che si ritira e la memoria che si accende. Samhain non è solo una notte: è un passaggio di soglia, una discesa misurata nella profondità dell’anima e nella memoria dei cicli.
Nell’attesa, il velo si assottiglia — non per paura, ma per riconoscimento: ciò che è stato, ciò che resta, ciò che tornerà.
Il velo che si assottiglia: significato magico
Durante la fine di ottobre e l’inizio di novembre, le energie naturali si fanno più sottili. La luce cala, il ritmo rallenta, la percezione si affina. È come se i confini tra visibile e invisibile si facessero porosi: non per evocare, ma per ascoltare.
Il velo non separa: filtra. Ci invita a distinguere ciò che è vivo e presente da ciò che appartiene al ricordo.
L’importanza del raccoglimento
Nel periodo che precede Samhain, la fretta è il primo ostacolo. La magia non chiede di “fare di più”, ma di ascoltare meglio.
Il raccoglimento è una forma di preparazione: un gesto di pulizia, di misura, di centratura del fuoco interno.
Prima di entrare nel Sabba, si mette ordine nella casa e nel cuore: si prepara il luogo, il corpo, e il silenzio.
Folklore italiano (sguardo pragmatico)
Nei giorni che precedono Ognissanti, si spazzava la soglia, si accendeva una candela alla finestra “per chi passa”, e si lasciava un pane o una mela per gli spiriti buoni. Si taceva presto, si parlava piano, si ascoltava il legno che scricchiolava: la casa respirava con l’autunno.
Il principio era chiaro: non disturbare il passaggio. Prepararsi al nuovo ciclo onorando chi lo ha già percorso.
Simbolismo operativo
Velo — ciò che filtra, non ciò che separa.
Candela — luce che orienta, non che chiama.
Pane — memoria condivisa, continuità.
Soglia — equilibrio tra i mondi.
Pratiche di attesa (piccoli gesti quotidiani)
Un lume al tramonto, per tre sere prima di Samhain, in alto e in silenzio.
Pulizia della soglia con panno umido e poche parole: “Qui è casa, qui è misura.”
Raccolta di silenzio: 10 minuti senza parole, per ascoltare il suono della casa.
Pagina del ringraziamento: una riga al giorno per dire grazie a ciò che l’anno ti ha dato e che ora si chiude.
L’attesa di Samhain è un atto sacro di compostezza.
Non serve fare rumore: basta una fiamma e un grazie. Nel silenzio che precede il Sabba, la magia si prepara da sé — come la terra che, prima di dormire, scalda ancora un poco la radice.


