
Tempi: quando fare cosa, e perché funziona davvero
La domanda non è “qual è l’ora giusta?”.
La domanda è: che tipo di movimento voglio?
Perché ogni momento della giornata spinge in una direzione diversa. Non per superstizione, ma per una cosa semplice: cambia il rumore intorno, cambia la tua mente, cambia il modo in cui il corpo tiene l’intento.
Il tempo non è un padrone. È una leva.
Notte: scioglimento, confine, lavoro sull’ombra
La notte non “è più potente” per estetica. È potente perché fuori c’è meno rumore umano, la mente smette di recitare, e l’inconscio si avvicina alla pelle. È il tempo in cui senti più chiaramente cosa è vero e cosa è solo rumore.
Usa la notte per scioglimenti (abitudini, legami, ansie, blocchi), protezioni forti, pulizie e confini, lavori di verità (“voglio vedere cosa c’è davvero”).
Segnatura della notte fatta bene: lucidità, non agitazione. Se la notte ti porta paranoia, quello non è un “tempo sacro”: è un segnale. È tempo di chiudere, lavarti le mani e dormire.
Alba: apertura, rinascita, inizio pulito
L’alba funziona perché è un passaggio. Non è giorno e non è notte: è soglia. E le soglie sono leve, perché fanno scattare dentro di te l’idea di “inizio”.
Usa l’alba per aprire strade (lavoro, contatti, opportunità), iniziare una disciplina (studio, routine, progetto), portare aria nuova in un ciclo impantanato. È perfetta per gli intenti “da oggi inizio”, “da oggi apro”, “da oggi rimetto ordine”.
Segnatura dell’alba: dopo il rito ti viene voglia di agire, non di controllare.
Mezzogiorno: chiarezza, taglio, decisioni pratiche
Mezzogiorno è luce piena. Non è il momento migliore per lavori sottili, ma è perfetto per lavori dritti, senza scuse. È l’ora in cui la tua volontà può diventare un “sì” o un “no” con la schiena dritta.
Usalo per tagliare indecisioni, firmare un patto con te stessa, stabilire limiti, prezzi, regole, lavori di ordine e autorità. È l’ora dell’“io decido”.
Segnatura: fermezza. Se ti senti troppo esposta, evita: il mezzogiorno amplifica tutto, anche l’insicurezza.
Tramonto: chiusura, congedo, lasciare andare
Il tramonto è la mano che abbassa il sipario. È il tempo della sottrazione gentile ma definitiva. Non strappa: congeda.
Usalo per chiudere cicli, lasciare andare persone o situazioni, congedare emozioni, sigillare un lavoro già avviato. È perfetto per “finisce qui”, “mi stacco”, “non mi porto oltre”.
Segnatura: ti senti più leggera, come dopo aver tolto un peso dalle spalle.
“Quando la casa è muta”: il tempo migliore di tutti
Te lo dico da strega pratica: spesso il tempo migliore non è un’ora astrale. È quando non sei disturbata.
Casa muta significa: telefono lontano, porte chiuse, nessuno che entra, nessuno che chiede, nessun “devo fare altro”.
Perché la magia non fallisce per “luna sbagliata”. Fallisce quando fai un rito con la testa in cinque posti. Se il corpo non è presente, l’intento non prende.
I cicli lunari: usali senza diventarne schiava
La luna è una leva, non un padrone.
Crescente: costruisce, attira, aumenta. Buona per prosperità, crescita, potenziamento.
Calante: toglie, asciuga, scioglie. Buona per pulizie e tagli.
Nuova: seme e impostazione. Buona per iniziare in silenzio.
Piena: picco e rivelazione. Ottima per consacrare e dare potenza, ma può “strillare” troppo.
Regola da strega: se il bisogno è urgente e reale, lavori comunque. Poi usi la luna per rafforzare o rifinire. Prima la vita, poi la perfezione.
Il metodo secco: scegli il tempo in 3 domande
Prima di un rito chiediti: vuoi aumentare o togliere? vuoi un effetto rapido o stabile? in questo momento sei presente o stai scappando?
Le risposte ti danno il tempo giusto senza superstizione.
Errori comuni sui tempi
Aspettare il giorno perfetto e nel frattempo marcire nel blocco.
Fare un rito di taglio in crescita e poi chiedersi perché “non molla”.
Fare attrazione quando sei in disperazione: attrai solo fame.
Il tempo aiuta. Ma la leva principale sei tu.


